Per la GDO l’olio extravergine di oliva è, soprattutto, una categoria di traffico e, anche per questo, lascia poco margine di guadagno. Le cose possono cambiare?

Da categoria di traffico a categoria di destinazione

Cosa vuol dire che l’olio di oliva (evo) è una categoria di traffico?
Vuol dire che le persone comprano l’olio dalla GDO perché fanno una spesa generica: sei lì per comprare più prodotti, magari i fondamentali, come pasta, passate di pomodoro, latte e compri anche l’olio. Oppure, hai finito l’olio e fai un salto al supermercato, probabilmente scegliendo l’olio in offerta o che propone una convenienza quantità-prezzo. Insomma, l’olio evo attira i clienti verso la GDO, ma più perché è comodo, veloce e conveniente.
Per far sì che l’olio evo diventi una categoria di destinazione con un elevato margine di guadagno bisogna cambiare l’offerta: prodotti di alta qualità, tracciati e certificati, 100% italiani; prodotti più curati nel packaging e con descrizioni più complete e chiare per tutti; esperienze di acquisto come degustazioni, magari proponendo abbinamenti con prodotti della gastronomia.

Olio extravergine di oliva, più italiano è meglio

La riduzione del divario di prezzo tra prodotti comunitari e prodotti 100% italiani ha fatto sì, insieme ad altri fattori, che i consumatori siano più propensi a scegliere un olio extravergine di oliva 100% italiano. Nonostante ciò, i consumatori fanno ancora molta confusione tra extravergine e olio di oliva, tra olio grezzo e filtrato, e le conoscenze legate alle certificazioni DOP e IGP sono scarse. Complice anche una certa superficialità e la poca chiarezza in merito da parte di moltissimi marchi di olio evo. Ecco perché puntare su una qualità d’insieme, costituita, come detto, da diversi elementi, permette di raffinare l’offerta della GDO e, di conseguenza, la marginalità. Nel momento in cui un consumatore deciderà di fare una spesa più ragionata e scegliere un olio evo pregiato sarà, finalmente, nella condizione di optare per la GDO, rendendo l’olio una categoria di destinazione.

Sempre meglio i prodotti private label GDO

Una riflessione potrà scaturire anche dai dati Nielsen 2024 sui consumi dell’olio evo nella GDO. A ottobre 2024, sull’olio italiano, a dominare sono state proprio le private label, i marchi propri delle insegne della GDO, con il 34,7% del mercato, in aumento del 21,4% rispetto all’anno precedente. Che lavorare sul personal branding possa contribuire ad aumentare gli indotti per l’olio evo?