Parla Andrea Bisaro, Direttore Commerciale ANT Logistic Outsourcing.
1. L’emergenza Covid-19 sembra essere stata per molti un fulmine a ciel sereno dal punto di vista della sicurezza. ANT come si è posta davanti alle nuove norme?
Su molti punti eravamo già preparati, perché avevamo adottato alcune norme di sicurezza già da tempo: quello della logistica è un settore delicato, in particolare per la GDO e l’Ho.Re.Ca. dove ci sono protezioni sempre dovute.
Con il Covid-19 ci siamo mossi in anticipo rispetto allo scattare dell’emergenza a livello nazionale, non abbiamo sottovalutato la situazione: mascherine, guanti e tutti gli articoli di protezione sono stati acquistati e impiegati ancor prima che diventassero obbligatori.
Dove è stato possibile abbiamo permesso ai collaboratori di lavorare da remoto.
Vero è che un’attività come la nostra non può essere totalmente smart; abbiamo spinto sull’acceleratore per raggiungere standard qualitativi ancora più alti nei nostri servizi attuando meticolosamente i protocolli di sicurezza su tutti gli appalti.
2. Come è cambiata la vita dei vostri lavoratori in questi mesi?
Può sembrare assurdo, ma abbiamo fatto di tutto per dare un senso di continuità con la “normalità” di prima: ci siamo impegnati per tutelare i lavoratori da ogni punto di vista, anche emotivo e psicologico. Tutto il team direzionale è sceso sul campo accanto ai propri dipendenti. Questa per noi è stata una scelta cardine, perché etica.
Ci sono stati picchi inaspettati di lavoro, ciascuno di noi ha dato tanto, ci siamo caricati per arrivare fino alla fine del caos nel pieno dell’emergenza: sono stati gestiti senza sosta i CEDI dei player della GDO, per non parlare del lavoro di approvvigionamento / carico dei banchi di vendita dei supermercati. Ricordiamo tutti gli assalti ai supermercati.
A tal proposito, dovevamo rendere più facile la vita ai nostri lavoratori anche fuori dall’orario di lavoro, così abbiamo creato dei banchi con alimenti di prima necessità in modo da rifornirsi liberamente senza fare ulteriori spostamenti a fine giornata.
Non so esprimere a parole quanto grande debba essere il GRAZIE che ci sentiamo di rivolgere a tutta la squadra.
3. ANT ha affiancato i suoi clienti in modo particolare nell’ultimo periodo. Come è stato?
Oltre a soddisfare e affiancare più di sempre i clienti fidelizzati, sono felice di dire che abbiamo attivato nuovi appalti e supportato nuovi interlocutori.
I clienti ci rivolgono parole di stima, dicono di trovare davvero in ANT professionalità e competenza, due qualità convalidate dai fatti e che non restano parole vuote.
Il periodo è stato impegnativo, chi può negarlo? La differenza sta nella proattività portata al massimo, è importante dare soluzioni, arrivare addirittura prima del problema.
Ci sono arrivati ringraziamenti speciali.
4. Cosa ci insegna questo lockdown, qual è il suo lascito (positivo) al mondo della logistica?
Alcune misure speciali si stanno consolidando, non credo spariranno, perché ovviamente queste torsioni dei volumi hanno fatto emergere punti deboli della filiera e punti forti. I punti deboli saranno oggetto di implementazione e di studio e si cercherà di adottare i modelli che risulteranno più performanti.
Una situazione come questa, che si è alleggerita ma non è del tutto ancora risolta, impone a una attività molteplici business continuity plan per garantire una maggiore flessibilità operativa che sia in grado di assecondare al meglio i flussi dettati dal mercato.
Vediamoli come aspetti positivi, da questo stress globale possiamo trarre molti insegnamenti.