Merendine. Lo dici e hai già quel languorino. Un momento di pausa e coccole che ci riporta all’infanzia, alla pausa dai compiti, ai cartoni animati. Il giusto premio per le fatiche di una giornata. Non a casa merenda viene dal latino merēre ‘meritare’; propr. “cose da meritare”.

Specialità italiana

Forse pensare a un prodotto dolciario industriale come a una ‘specialità’ sembra un controsenso, eppure le merendine sono una specialità dell’imprenditoria e della storia dei consumi in Italia. È Motta la madre di tutte le merendine, nel 1950 con il Mottino, panettone in miniatura, e nel 1953 con il Buondì, evoluzione del primo. Piccole, mono confezionate, pubblicizzate con spot e slogan divertenti e dedicati ai piccoli, le merendine sono pratiche e gustose, perfette da riporre nella cartella e da mangiare a ricreazione oppure a metà pomeriggio (anche se il primo slogan del Mottino recitava “Ogni giorno a tutte le ore”). È il boom. Seguono la Girella, sempre Motta, poi la Fiesta e la Brioss con la Kinder Ferrero. Le merendine assomigliano sempre più ai dolci casalinghi in miniatura, ne riproducono la semplicità delle ricette e vogliono restituire la stessa idea di genuinità.
Arrivano le sorprese da collezionare che si trovano nel pacco di merendine, un’altra ragione per acquistarle e completare così la collezione.
Con gli anni ’80 si piazzano sul mercato merendine come le Camille alle carote o il Plum Cake allo yogurt: in un’epoca più attenta al fisico a al benessere la fanno da padrone quelle merendine che sembrano ‘light‘; negli anni ’90 spopolano le merendine da frigo come la Pinguì o la Paradiso, perfette anche in estate.

GDO a merenda

Tra il 2023 e il 2024, il mercato ha visto una crescita del 5,9%. Da segnalare l’ottimo posizionamento dei prodotti a marca del distributore su quelli dell’industria di marca. Nonostante gli investimenti pubblicitari continui della IDM, il consumatore finale viene conquistato dai prodotti MDD, sicuramente per via del prezzo e a fronte di una differenza di gusto e/o qualità minima. Questo ci dice che non solo il prezzo determina la scelta finale davanti allo scaffale de supermercato, ma che il prodotto merendina e le sue tipologie (plum cake, girella, trancio ripieno, ecc.) diventano a sé stanti e indipendenti dal brand che li ha lanciati o che li produce con notorietà.